L'idea arriva da una nota rivista di montagna. Proprio ignoravo l'esistenza di queste due vette talmente ravvicinate eppure ognuna con un suo nome. Fanno parte delle Orobie Bergamasche e i punti di partenza per giungere in vetta sono solitamente due, da Artavaggio in Valsassina o da Quindicina, frazione del comune di Taleggio in Val Brembana.
Solite ricerche in internet e decido con il mio solito compagno di avventura di tentare un bel giro ad anello da Quindicina. Si, tentare, perchè se il percorso è classificato come E nel periodo estivo sale a EE nel periodo invernale... E viste le recenti nevicate si spera che sia battuto.
L'itinerario prevede partenza di Quindicina, sentiero 153 verso la baita Baciamorti appena sotto l'omonimo passo. Salita alla cresta e lungo questa fino alla vetta del Baciamorti. Passaggio di pochi minuti in cresta all'Aralalta e poi giù verso la bocchetta di Regadur e da questa all'Ex rifugio Battisti, proseguire per il rifugio Gherardi e poi giù di nuovo a Quindicina (Clicca qui per vedere il percorso). La partenza promette bene, pare sia ben battuta e le segnalazioni ottime. Verso la fine di Quindicina sulla sinistra un ampio cartello con mappa indica l'itinerario. Poco avanti sul muro di un edifico in cemento armato (penso una postazione dell'acquedotto) una chiara e lampante segnalazione indica a sinsitra per il Gherardi e a destra per il passo Baciamorti. Ci si avvia a destra e, seguendo la carrareccia, manchiamo clamorosamente (anche perchè non battuto e occupati nel chiaccherare) la deviazione per il sentiero 153 che traversando a mezza costa nel bosco conduce alla Baita Baciamorti. (La deviazione è a destra sul tornante che gira a sinistra sotto una baita costituita da due edifici affiancati). Per fortuna poco avanti ci accorgiamo che la direzione è sbagliata e ci stiamo alzando troppo... ci si guarda per bene attorno e si intuisce la linea del sentiero nel bosco sottostante a noi verso destra. Giù a occhio e si recupera la giusta via... che risulta però tutta da battere... via di buona lena verso la baita Baciamorti... Dove una volta arrivati ci concediamo pausa e colazione per rifornimento di zuccheri. Ora si deve decidere che linea seguire... Ci pare inutile traversare fino al passo per poi farsi tutta la cresta... Dunque scelta drastica... Si sale dritti verso la cresta che sta sopra di noi. Con un paio di cambi nel battere la nostra variante ci ritroviamo in cresta che è già mezzogiorno e la neve inizia a "mollare". La vetta pare ormai a portata di mano ma la neve molle ci rallenta di molto visto che anche qui è tutta da battere. Arriviamo in vetta molto stanchi... ma la stanchezza passa grazie al panorama che ci circonda. C'è da perdersi tra tutte quelle vette... Dagli Appennini fino al Bernina... Dal Pizzo del Diavolo di Tenda... Con relativo Diavolino al Resegone.
Si mangia e si tira il fiato anche perchè pare che la continuazione del sentiero sia ben battuta... Foto di rito e via a chiudere l'anello. Si scende sul bel pianoro sopra la bocchetta di Regadur e poi giù alla bocchetta dove troviamo un'amara sorpresa. Il sentiero 120 che dalla bocchetta dovrebbe portarci all'ex Rifugio Battisti e poi al Gherardi non è battuto! Per giunta il sentiero attraversa alcuni canaloni che non sono molto invitanti. Si decide cosi per la seconda variante della giornata. Sotto di noi c'è il sentiero 153 percorso in mattinata... Si decide di scendere evitando il canale stretto e più "infossato" alla nostra destra e ci teniamo a sinistra in un ampio vallone in neve fresca che tiene ottimamente e dopo questa ravanata ci troviamo di nuovo sul sentiero che abbiamo battuto in mattinata. Via a destra verso Quindicina seguendo le nostre tracce.
Bel giro che offre panorami e luoghi molto belli e suggestivi, incorniciati dall'abbondante neve di quest'anno. Un giro da non sottovalutare in invernale perchè l'impegno richiesto non è indifferente, in particolare se i sentieri non sono battuti come nel nostro caso. In particolare visto sul posto il sentiero 120 (da Regadur all'ex Rifugio Battisti) è a parer mio "insidioso" attraversando alcuni canali stretti e abbastanza scoscesi.
Se riesco penso che ci tornerò nel periodo estivo perchè gli ampi pascoli devono essere bellissimi in particolare il pianoro sopro la bocchetta di Regadur.
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