Il Blog dei Bradipi di Montagna

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lunedì 19 aprile 2010

ADA - UN CONTO IN SOSPESO


- di Alessio - Ale74 -

Venerdì scorso (16/04/2010 – questa volta sono stato attento alla superstizione), con il mio socio, siamo andati ad arrampicare a Stallavena, obiettivo (mio) chiudere il conto con la Via n° 13 del settore Sperone, la Via ADA.
Conto aperto circa 12 mesi fa (per la precisione 12 mesi e 7 giorni), quando nell’ultimo passaggio sono caduto e mi sono infortunato alla caviglia sinistra.
Primo giro di riscaldamento e studio sulla via obiettivo, salita da secondo sul capo libero della corda, psicologicamente mi ha dato del filo da torcere, nonostante tutto.
Tornato alla base della via ho detto "non so se sarò in grado, ho avuto parecchia paura sull'ultimo passaggio".
Ma, è arrivato il momento decisivo, o la va o la spacca.
Mi sono detto "bhe, che c'è di male, alla peggio arrivo fino la e torno indietro, ma devo provare".
Gran sospiro di concentrazione e via, più o meno, tranquillamente fino al passaggio finale, un muretto leggermente strapiombante da superare sulla sinistra, una costoletta verticale per la destra ed una conca ampia a sinistra indispensabile per terminare il passaggio.
Bene, ci siamo, eccolo lì Mr. Spit, mi guarda e, dall’alto dei suoi 4 metri sembra dirmi "hai le palle per passare oggi o ti devo respingere ancora una volta?".
Inevitabilmente, il pensiero corre a quel giorno e la paura inizia a fare il suo giusto lavoro.
La corda è li, legata all'imbraco passata nell’ultimo rinvio poco lontano sulla destra, non so cosa fare, la paura mi blocca le gambe e le braccia sembrano di legno, vorrei scendere, chiudo gli occhi per 15/20 secondi di concentrazione, un respiro profondo e poi decido di partire.
Mani e piedi fanno il loro lavoro, le prese sono salde e gli appoggi perfeti, sono in ballo, una sistemata ai piedi, tengono e non faranno scherzi (le fide Katana stanno facendo il loro dovere a meraviglia).
Riposiziono la mano destra portandola di fianco alla sinistra, alzo i piedi e via di slancio su quello che sembra un terrazzino con Mr. Spit lì che mi guarda e mi dice “Ci sei riuscito finalmente”.
Lo guardo, sorrido e rinvio la corda.
La via è ormai chiusa, mancano ancora pochi metri per arrivare alla sosta, percorro questi ultimi metri sorridendo, felice per essere riuscito a pareggiare il conto.
Passo la corda in sosta e mi calo, arrivo a terra e dico al mio socio “Bene, con questo io oggi potrei anche andare a casa” ma ci siamo fermati per altri due tiri, giusto il tempo per aprire un nuovo “cantiere”.

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