Il Blog dei Bradipi di Montagna

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lunedì 28 settembre 2009

GRUPPO DEL CAREGA - VIA FERRATA CARLO CAMPALANI

di Ale74

Sabato scorso siamo stati a fare 4 passi sul nostro bel Carega e ci siamo fatti la via ferrata Carlo Campalani, non proprio difficile ma neanche tanto banale, specie se salita cercando di usare le attrezzature solo come autoassicurazione.

Tutto inizia con un SMS di Giuseppe "Ciao Ale, sei libero sabato per fare una sgambata?"
Dopo il classico scambio di messaggi per capire cosa c'era in programma, gli do conferma per l'uscita. Sulla meta mi andava bene sia una che l'altra opzione proposta quindi gli dico di decidere a suo piacimento.
Dopo poco mi risponde che si va sul Carega per fare la via Biasin e la via Campalani.
Ora iniziano i preparativi, zainetto piccolo e leggereo, tutto il materiale tecnico per la via ferrata, metto anche un cordino con 2 moschettoni perchè con lo zaino in spalla il camino finale della Biasin non si fa tanto facilmente se non passando per fuori (che non è propriamente la sua).
Sabato mattina alle 07:30 Giuseppe passa a prendermi e prima delle 9 siamo al rifugio Revolto dove incontriamo Luca. Dopo i saluti di rito ci prepariamo e, alle 9, iniziamo a camminare.
La giornata non promette nulla di buono in quanto il tempo è molto nuvoloso ma, comunque, partiamo e diciamo "bhe tanto alla peggio torniamo indietro".
In poco meno di mezz'ora siamo al Passo Pertica, diamo uno sguardo alla Biasin e io propongo di lasciarla per il pomeriggio e di portarci subito verso la Campalani - Ok, proposta accettata.
Partiamo di buon passo e, tra una chiacchiera e l'altra, in men che non si dica siamo nei pressi del rifugio Scalorbi ma ancora sulla carrozzabile militare (per chi non lo sapesse il rifugio si trova poco oltre il bivio dove inizia a salire il sentiero per Bocchetta Mosca e il Rif. Fraccaroli). Ci fermiamo per una breve sosta tecnica per recuperare energie e fare uno spuntino. Siamo in mezzo ad una bella nuvola bianca e lo Scalorbi non si vede il che la dice molto lunga sulla situazione di visibilità che ci aspetta.
Terminata la breve sosta imbocchiamo il sentiero e, in pochi minuti, siamo all'imbocco del sentiero che sale verso l'attacco della via ferrata Campalani (per la verità poco evidente in quanto segnato su di una pietra per terra), un breve giro di consultazione e decidiamo comunque di avventurarci per la ferrata, alla peggio si può sempre tornare indietro.
Perche questo ragionamento? Perchè, chi conosce la zona sa che terminata la via ferrata si deve percorrere un tratto di cresta, per arrivare al Rifugio fraccaroli che, se non c'è buona visibilità, può risultare particolarmente pericoloso ed insidioso.
Alla base della via ci prepariamo alla salita ed il meteo ci concede una bella sorpresa, il cielo si apre e spunta un pallido sole che ci rincuora sulle condizioni della crestina finale.
Partiamo per la via ferrata, Giuseppe e Luca partono per primi io parto un pochino dopo e decido di cercare di salire la ferrata arrampicando il più possibile ed usare l'artificiale meno che posso. Questo significa allungare i tempi ma ne è valsa la pena, me la sono proprio goduta ed i "ferri" li ho usati solo un paio di volte in punti da studiare con più attenzione.
Alla fine della via anche i miei due compagni di salita erano soddisfatti e divertiti; classica pausa di "vetta" e poi di nuovo in cammino verso il rifugio Mario Fraccaroli dove arriviamo in breve.
Al rifugio ci sistemiamo all’esterno per consumare il nostro pasto e recuperare le energie spese durante la salita. Io colgo l’occasione per dare sollievo alla mia caviglia che, nonostante sia passato parecchio tempo dall’incidente, mi da ancora un pochino fastidio.
Terminata la sosta ristoratrice, ci mettiamo in cammino per tornare verso il Passo Pertica, evitiamo il sentiero del Vallon della Teleferica e scendiamo per il classico sentiero che porta al Passo Pelegatta (Rifugio Scalorbi) e di qui per la carrozzabile fino al Pertica.
Uno sguardo alla via ferrata Biasin.....uno sguardo tra di noi……la prossima volta dai....oggi è meglio non chiedere troppo alle nostre gambe. .....

1 commento:

  1. Bravo Ale! Non conosco il Carega, spero che una volta ci si possa fare un giro insieme.
    Velfer

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