Resegone di Lecco
Sentiero delle Creste Nord
Punta Cermenati
Val Caldera
17 ottobre 2009
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Ad una settimana di distanza, con ancora negli occhi la gioia per la gita alle Creste Sud del manzoniano monte, trovo una finestra di tempo libero nella giornata di sabato e decido di dedicarla alle Creste Nord della stessa montagna, così, quasi a completamento ideale di un percorso che, comunque, non ho accantonato, ma solo rimandato....
Devo sbrigare un paio di commissioni, ma ho ben poca voglia di stare in città... Riesco a fuggire da Milano alle 9.20 ed alle 10.30, dopo essermi bevuto la Milano - Lecco e, soprattutto, il caffè al Bar Partenza Funivia dall'Antonio, salgo sulla funivia che mi deve portare ai Piani di Erna. La giornata non è perfetta, ma sono carico al punto giusto ed anche i panorami non si fanno, in fondo, desiderare.
Alle 10.40 riesco a partire dalla stazione superiore, dopo una breve chiacchiera con un conoscente, una di quelle persone che avrò visto almeno dieci volte e con la quale, ormai, ci si ferma regolarmente a parlare.
Prendo il sentiero che porta al Passo del Giuff, con un buon passo ma senza fretta: i colori dell'autunno mi stregano sempre.
Alle 11.10 mi ritrovo al Passo: la giornata è abbastanza bella, posso vedere in lontananza il Rosa ed i 4000 della Svizzera, così come tutte le altre cime circostanti. In basso, invece, una foschia che progressivamente diventa nebbia conferisce un alone speciale a queste montagne, sempre più belle man mano che le si conoscono...
Alle 11.20, dopo aver fatto la classica serie di scatti, prendo il sentiero delle Creste Nord del Resegone. Una tabella, all'inizio, poco sotto il Passo del Giuff, indica che per la Punta Cermenati ed il Rifugio Azzoni vanno calcolate 3 ore...
Così, a naso, mi sembra un po' tantino, ma non mi preoccupo più di tanto e parto di buona lena, senza fretta, soffermandomi per vari scatti. I panorami si fanno sempre nuovi e più interessanti ad ogni passo.
Il sentiero è certamente da classificare EE dal punto di vista tecnico, in alcuni punti faticoso, esposto in altri, ma senza superare mai e solo in un paio di punti il I grado UIAA. In breve passo il Pizzo di Morterone, scendo di poco e risalgo al Pan di Zucchero per poi (non senza fotografar eil fotografabile) dirigermi verso cima Pozzi.
Qui si incontrano gli unici "passaggetti" un minimo alpinistici (e peraltro evitabili) del percorso.
1) Tra il Pan di Zucchero e Cima Pozzi, dopo essere scesi alla selletta ed essere risaliti di poco, si incontra una piccola e breve zona rocciosa che può essere affrontata o per una spaccatura-camino facile, max I grado o, a sinistra, per una cengia un po' esposta ma di nessunissima difficoltà
Nel dubbio, chi volesse ripetere questo itinerario per Escursionisti Esperti basterà che tenga conto dei colori del segnavia: quello giallo indica le varianti più "difficili", mentre i classici segnavia bianco-rossi guidano lungo la variante più semplice.
2) Il secondo passaggio "impegnativo" del percorso si incontra scendendo da cima Pozzi verso la Selletta Bobbio: un tratto fortunatamente breve di discesa ripidissima e scivolosa (molta attenzione, nessuna difficoltà tecnica ma comunque, ripeto, molta attenzione) porta all'ultimo saltino appena sopra la Selletta. Può essere affrontato direttamente scendendo in arrampicata per pochi metri con difficoltà di I grado, poco più, oppure lo si pul evitare sulla sinistra, scendendo e seguendo i segnavia bianco-rossi, che portano ad un brevissimo canalino detritico di un paio di metri e ad una cengia che deposita senza alcuna difficoltà alla Selletta.
Dalla selletta, dove mi fermo per un paio di minuti per la più classica delle sigarette, osservo il panorama e mi compiaccio del fatto che fino a quel momento ancora non ho incontrato nessuno...
Parto di nuovo di buona lena, fermandomi solo per qualche scatto e, quasi senza acocrgermene, alle 13.05 sono sulla Punta Cermenati...
La parte più pigra di me vorrebbe approfittare del fatto che il Rifugio Azzoni è aperto, ma la presenza di molte persone, troppe per me, mi fa ripartire dopo una sigaretta di vetta ed una rapida bevutina di the...
Scatto qualche foto, osservo il panorama, riguardo il percorso seguito, poi decido di tornare al Passo del Giuff seguendo il sentiero del resegone che più amo, ovvero quello che percorre la Val Caldera.
Mi gusto il sentiero, respiro un'aria decisamente dolomitica nel Vallone e mi "bevo" il bosco... Alle 14.00 sono di nuovo al Passo del Giuff, dove mi fermo per un po' a fare quattro calcoli...
In meno di tre ore, senza forzare, io, che sono un Bradipo, sono andato e tornato, gustandomi il panorama e facendo molte foto... Mah, probabilmente avevo "beccato" la giornata giusta per le mie povere forze fisiche...
Scendo allegro verso Erna, bevo una prima birretta con quattro ciàcole al Bar superiore ed alle 15 scendo a Versasio, dove mi attende l ameritata birra al Bar da Antonio...
Alle 16.20 sono di nuovo a Milano, con lo sguardo innocente di un bambino che ha rubato la Nutella... Bello allegro, soddisfatto e con occhietti satanici...
Un grazie al Resegone, che non tradisce mai, ed un invito a tutti gli amanti delle rscursioni appena più impegnative e poco frequentate: andate a farvi le Creste del Resegone... Non troverete mai tanta gente ed avrete la sensazione di aver fatto un qualcosa di veramente grande, a dispetto della quota bassa e del dislivello non eccessivo... Un itinerario da fare e rifare, senza stancarsi mai...
Devo sbrigare un paio di commissioni, ma ho ben poca voglia di stare in città... Riesco a fuggire da Milano alle 9.20 ed alle 10.30, dopo essermi bevuto la Milano - Lecco e, soprattutto, il caffè al Bar Partenza Funivia dall'Antonio, salgo sulla funivia che mi deve portare ai Piani di Erna. La giornata non è perfetta, ma sono carico al punto giusto ed anche i panorami non si fanno, in fondo, desiderare.
Alle 10.40 riesco a partire dalla stazione superiore, dopo una breve chiacchiera con un conoscente, una di quelle persone che avrò visto almeno dieci volte e con la quale, ormai, ci si ferma regolarmente a parlare.
Prendo il sentiero che porta al Passo del Giuff, con un buon passo ma senza fretta: i colori dell'autunno mi stregano sempre.
Alle 11.10 mi ritrovo al Passo: la giornata è abbastanza bella, posso vedere in lontananza il Rosa ed i 4000 della Svizzera, così come tutte le altre cime circostanti. In basso, invece, una foschia che progressivamente diventa nebbia conferisce un alone speciale a queste montagne, sempre più belle man mano che le si conoscono...
Alle 11.20, dopo aver fatto la classica serie di scatti, prendo il sentiero delle Creste Nord del Resegone. Una tabella, all'inizio, poco sotto il Passo del Giuff, indica che per la Punta Cermenati ed il Rifugio Azzoni vanno calcolate 3 ore...
Così, a naso, mi sembra un po' tantino, ma non mi preoccupo più di tanto e parto di buona lena, senza fretta, soffermandomi per vari scatti. I panorami si fanno sempre nuovi e più interessanti ad ogni passo.
Il sentiero è certamente da classificare EE dal punto di vista tecnico, in alcuni punti faticoso, esposto in altri, ma senza superare mai e solo in un paio di punti il I grado UIAA. In breve passo il Pizzo di Morterone, scendo di poco e risalgo al Pan di Zucchero per poi (non senza fotografar eil fotografabile) dirigermi verso cima Pozzi.
Qui si incontrano gli unici "passaggetti" un minimo alpinistici (e peraltro evitabili) del percorso.
1) Tra il Pan di Zucchero e Cima Pozzi, dopo essere scesi alla selletta ed essere risaliti di poco, si incontra una piccola e breve zona rocciosa che può essere affrontata o per una spaccatura-camino facile, max I grado o, a sinistra, per una cengia un po' esposta ma di nessunissima difficoltà
Nel dubbio, chi volesse ripetere questo itinerario per Escursionisti Esperti basterà che tenga conto dei colori del segnavia: quello giallo indica le varianti più "difficili", mentre i classici segnavia bianco-rossi guidano lungo la variante più semplice.
2) Il secondo passaggio "impegnativo" del percorso si incontra scendendo da cima Pozzi verso la Selletta Bobbio: un tratto fortunatamente breve di discesa ripidissima e scivolosa (molta attenzione, nessuna difficoltà tecnica ma comunque, ripeto, molta attenzione) porta all'ultimo saltino appena sopra la Selletta. Può essere affrontato direttamente scendendo in arrampicata per pochi metri con difficoltà di I grado, poco più, oppure lo si pul evitare sulla sinistra, scendendo e seguendo i segnavia bianco-rossi, che portano ad un brevissimo canalino detritico di un paio di metri e ad una cengia che deposita senza alcuna difficoltà alla Selletta.
Dalla selletta, dove mi fermo per un paio di minuti per la più classica delle sigarette, osservo il panorama e mi compiaccio del fatto che fino a quel momento ancora non ho incontrato nessuno...
Parto di nuovo di buona lena, fermandomi solo per qualche scatto e, quasi senza acocrgermene, alle 13.05 sono sulla Punta Cermenati...
La parte più pigra di me vorrebbe approfittare del fatto che il Rifugio Azzoni è aperto, ma la presenza di molte persone, troppe per me, mi fa ripartire dopo una sigaretta di vetta ed una rapida bevutina di the...
Scatto qualche foto, osservo il panorama, riguardo il percorso seguito, poi decido di tornare al Passo del Giuff seguendo il sentiero del resegone che più amo, ovvero quello che percorre la Val Caldera.
Mi gusto il sentiero, respiro un'aria decisamente dolomitica nel Vallone e mi "bevo" il bosco... Alle 14.00 sono di nuovo al Passo del Giuff, dove mi fermo per un po' a fare quattro calcoli...
In meno di tre ore, senza forzare, io, che sono un Bradipo, sono andato e tornato, gustandomi il panorama e facendo molte foto... Mah, probabilmente avevo "beccato" la giornata giusta per le mie povere forze fisiche...
Scendo allegro verso Erna, bevo una prima birretta con quattro ciàcole al Bar superiore ed alle 15 scendo a Versasio, dove mi attende l ameritata birra al Bar da Antonio...
Alle 16.20 sono di nuovo a Milano, con lo sguardo innocente di un bambino che ha rubato la Nutella... Bello allegro, soddisfatto e con occhietti satanici...
Un grazie al Resegone, che non tradisce mai, ed un invito a tutti gli amanti delle rscursioni appena più impegnative e poco frequentate: andate a farvi le Creste del Resegone... Non troverete mai tanta gente ed avrete la sensazione di aver fatto un qualcosa di veramente grande, a dispetto della quota bassa e del dislivello non eccessivo... Un itinerario da fare e rifare, senza stancarsi mai...
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