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Resegone di Lecco
Creste Sud e Canalone Bobbio
Domenica 11 ottobre 2009
Resegone di Lecco
Creste Sud e Canalone Bobbio
Domenica 11 ottobre 2009
Uno dei sentieri più belli per salire alla notissima e frequentatissima vetta principale del Resegone di Lecco è quello denominato delle "Creste Sud". Per una strana abitudine locale, però, buona parte dei sentieri più belli della zona o vengono dati per "noti" da tutti e - quindi - non degni di essere inseriti in una qualche pubblicazione o in qualche relazione da piazzare in rete, oppure vengono semplicemente "citati" senza dare ulteriori indicazioni forse solo per preservarli dalle masse che ogni fine settimana assaltano i monti del Lecchese.
Più o meno tre anni orsono, appena "stabilitomi" in lLombardia, una delle prime mete delle mie peregrinazioni solitarie per consocere la zona venne riservata, com'era giusto, al Resegone. La prima volta ci salii per il classico sentiero 1, mentre la seconda decisi di fare il classico periplo... Giunto alla Passata, notai le indicazioni del Sentiero delle creste, indicato per Escursionisti Esperti, così come la stessa indicazione, più o meno, vidi poi al Passo del Giuff, per le Creste Nord.
Molto tempo, poi, ho passato nella piacevole ricerca di informazioni... E chi ama andare in montagna, soprattutto da solo, sa benissimo quale sia il piacere che si prova a cercare le notizie, a pianificare l'escursione, ad immaginare, magari con l'aiuto di album fotografici, il percorso...
Il tempo passa e la mia conoscenza del Resegone, nel frattempo, aumenta... Arriva una settimana di metà ottobre del 2009 e riesco a mettermi d'accordo con i fidi Andrea e Stefano, padre e figlio innamorati di montagna, che invitano alla passeggiata Marco, un amico di Stefano, nonché la Cinzia ed una sua amica, Silvia. Riesco a proporre la traversata del Resegone per Cresta e, non senza qualche amichevole discussione, riusciamo ad accordarci...
E' domenica mattina. Alle 7.00, precisi come una cartella esattoriale, passano a recuperarmi i tre e partiamo diretti per Lecco, evitato il quale saliamo diretti a Versasio alla partenza della funivia per i Piani di Erna. Caffettino dall'Antonio, quattro ciàcole, poi arrivano, a pelo, Cinzia e Silvia, che subito parte mostrando il proprio carattere di grande comunicatrice.
Alle 8.45, dopo aver fatto un minimo di coda, siamo ad Erna e, vista la quantità di persone che sale, metto la quarta per arrivare il prima possibile al Passo del Foo, che raggiungiamo abbastanza velocemente.
Brevissima pausa, il tempo di fare un paio di foto e poi via, a gustare il Sentiero... Questo, peraltro, avrebbe il proprio inizio canonico alla Passata, da dove si dovrebbe affrontare la ripidissima risalita a Cima Quarenghi, ma, per velocizzare un po', dato che Stefano e Andrea devono essere di ritorno un po' prestino, opto per il sentiero che attraversa sotto la Bastionata e si ricongiunge alle Creste ai Solitari.
La Grande Comunicatrice, nel frattempo, perde ogni freno inibitorio e funge da ciarliero sottofondo alla passeggiata...
Arrivati alla Bastionata e, poi, al canalone di Val Negra, il Resegone meridionale comincia, complice la giornata favolosa, a dare il meglio di sè in termine di paesaggi, visuali e scorci... La Comunicatrice prima borbotta, poi, con la scusa che le pause foto rompono il ritmo, decide di partire. La lascio avanzare volentieri...
Il sentiero prosegue, nel frattempo, nel suo traverso in quasi piano, per poi salire molto ripidamente proprio sotto i Solitari, che raggiungiamo abbastanza presto. Qui incontriamo un gruppo di escursionisti, affascinati dal panorama tanto quanto noi. La Comunicatrice, forse impietosita, decide di non riservare solo a noi il piacere della comunicazione orale e, scelta una vittima, inizia una certosina opera di lavoro ai fianchi di un innocente escursionista, opera che terminerà solo in vetta al Resegone, quando le strade si divideranno.
Il sentiero delle Creste, intanto, risale il panettone sud-orientale del Pizzo di Brumano e, dopo un breve traverso, si porta verso il Pizzo di Daina, da dove visuali e panorami sono assolutamente favolosi: dagli Appennini alla Pianura Padana, le Alpi Marittime, il Monviso, il Gran Paradiso, il Rosa, i 4000 Svizzeri, i Monti Lariani e del Comasco, il Triangolo Lariano, e poi ancora davanti a noi il Resegone con la Punta Cermenati e ancora il Pizzo dei Tre Signori e tutte le Orobie, il Disgrazia, il Bernina e, in fondo, l'Adamello, e ancora giù alle Prealpi Bergamasche e Bresciane...
Sotto di noi, la Valle Imagna e, oltre, la Costa di Palio, Morterone e dietro ancora, il Barziese, i Piani di Artavaggio e lo Zuccone...
Verrebbe voglia di continuare a gurdare per ore un simile panorama... Io a Andrea, sul Pizzo Daina, ce ne stiamo tranquilli ad osservare i panorami, mentre Marco, la Cinzia e Stefano bevicchiano e chiacchierano. Veniamo richiamati alla realtà mentre osserviamo la Grande Comunicatrice che, continuando imperterrita nella sua opera, è già passata sulla selletta che adduce alla Torre di Valnegra e sembra perdere il sentiero ogni tre per due... Li vediamo avanzare, tornare, li sentiamo distintamente lamentarsi per i segnavia...
Decidiamo di rimetterci in cammino, mentre da dietro arrivano anche gli altri escursionisti. Alla selletta mi chiedono di dar loro una mano con l'individuazione delle montagne, cosa che faccio volentieri, venendo peraltro interrotto ogni tre per due dalla Grande Comunicatrice che, continuando a parlare, ad intervalli regolari, in evidente ritardo, chiede di ripetere i nomi delle montagne...
Decido d ripartire verso la Torre di Valnegra e, per evitare rogne, mi rimettoin testa, dato che ci saranno alcuni passaggi su roccette, facili, ma ai quali è sempre bene prestare attenzione. Passata la Torre, riesco a salvare il malcapitato, sempre con la tecnica delle fotografie "che spezzano il ritmo"... La Comunicatrice rimette il diesel e riparte in quarta (non so se continuasse a parlare, ma credo di sì). Noi, con tranquilla velocità, torniamo a gustarci i panorami ed il sentiero, tranquilli e sicuri che, col percorso ormai semplcissimo ed evidente, non si sarebbe persa, lascioamo volentieri andare avanti la GC, che ritroveremo dopo, sotto il rifugio Azzoni, intenta a discutere dei destini del mondo con alcuni malcapitati saliti dalla normale proveniente da Morterone o Brumano...
Il tratto dalla Torre al rifugio Azzoni ed alla Punta Cermenati, massima elevazione del Resegone, è tranquillissimo e veloce. Ci fermiamo sotto al rifugio solo per consentire alla GC di andare a rifornirsi di cibo e, poi, dopo aver salutato il simpatico piemontese che aveva condiviso la cresta, partiamo per andare a fermarci per la sosta pasto alla selletta Bobbio.
Passiamo sotto alle punte Manzoni, Stoppani ed al Dente, arrivando alla Selletta proprio sotto a Cima Pozzi, all'uscita del Canalone Bobbio. Qui inizia il percorso delle Creste Nord e qui decidiamo di fare "pausa-pappa". La pausa, ovviamente, viene allietata dal sottofondo della radiolina, pardon, del ciarlare continuo, ma tutto sommato allegro, della Grande Comunicatrice.
La giornata è favolosa e, prima di partire, ci riempiamo ancora gli occhi con i panorami sulle Orobie e sui Monti che chiudono a Nord la Valtellina. Poi, prima di raffreddarci, decidiamo di attaccare le Creste Nord.
Qui, purtroppo, la fatica psicologica gioca un brutto scherzo alla Grande Comunicatrice che, alle prime roccette, entra in piena paranoia da esposizione e si incroda di brutto sui primi passaggi dove serve "mettere le mani"...
Io ed Andrea ci guardiamo in faccia: uno sguardo e la decisione è presa, anche se a malincuore...
scendiamo per il canalone Bobbio.
Una decisione presa a malincuore, dicevo, ma con tranquillità: le montagne non si muovono e la prossima volta ci faremo le Creste Nord, non è un problema... Avremmo potuto insistere, ma nessuno ci garantisce che a portare qualcuno di forza si faccia il giusto... Quindi, con lo scoramento della GC in primis, scendiamo.
Passiamo il tratto attrezzato senza problemi, la GC non ha problemi fisici, anzi.. Va che è un piacere. se solo guardasse dove va e lavorasse un po' sul modo di andare in montagna, in breve sarebbe un'ottima escursionista...
Difatti, usciti ormai dalle peste, prima quasi si lamenta perché siamo stati noi e decidere di cambiare itinerario, poi, ormai rinfrancata, riattacca l'opera di Grande Comunicatrice con la Cinzia. Io e Stefano, allora, decidiamo di velocizzare il tutto e partiamo a razzo, seguiti da Marco e, subito dopo, da Andrea. Cinzia e la Silvia, come dicevo, le sentivamo distintamente dietro di noi... Ribadisco: le sentivamo...
Il finale è tipico: discesa in funivia e diritti da Antonio, che ha provveduto a rinfrancarci con ottime birre. Esterniamo i nostri complimenti a Marco, per il quale era la prima uscita in montagna a fare escursionismo e poi, ovviamente, ci lasciamo andare ad una bella seduta di chiacchiera con un bersaglio preferito per le battute e battutacce: ovviamente la Grande comunicatrice che, dopo aver allietato tutta l'escursione, ha ampiamente pagato pegno diventando l'oggetto del peggio del mio repertorio di battute e prese in giro...
In sintesi, una giornata davvero bella, molto allegra, con panorami favolosi e un percorso di cresta bello, stupendo, degno di essere fatto e rifatto. Andrea, Stefano e Cinzia sono compagni di giochi montani ormai sicuri e di provata fede. Marco si è comportato davvero bene e Silvia, al di là del suo carattere estremamente ciarliero, mi è sembrato essersi divertita ed aver gustato le proprie montagne e la compagnia.
Un grazie a tutti questi e, soprattutto, a Messer Resegone, una montagna che, a dispetto della bassa quota, regala emozioni di ogni tipo, sempre diverse e riesce a non annoiare mai gli amanti della montagna. Non mi resta che dire "alla prossima" a tutti, ma sopratutto al Resegone!
Più o meno tre anni orsono, appena "stabilitomi" in lLombardia, una delle prime mete delle mie peregrinazioni solitarie per consocere la zona venne riservata, com'era giusto, al Resegone. La prima volta ci salii per il classico sentiero 1, mentre la seconda decisi di fare il classico periplo... Giunto alla Passata, notai le indicazioni del Sentiero delle creste, indicato per Escursionisti Esperti, così come la stessa indicazione, più o meno, vidi poi al Passo del Giuff, per le Creste Nord.
Molto tempo, poi, ho passato nella piacevole ricerca di informazioni... E chi ama andare in montagna, soprattutto da solo, sa benissimo quale sia il piacere che si prova a cercare le notizie, a pianificare l'escursione, ad immaginare, magari con l'aiuto di album fotografici, il percorso...
Il tempo passa e la mia conoscenza del Resegone, nel frattempo, aumenta... Arriva una settimana di metà ottobre del 2009 e riesco a mettermi d'accordo con i fidi Andrea e Stefano, padre e figlio innamorati di montagna, che invitano alla passeggiata Marco, un amico di Stefano, nonché la Cinzia ed una sua amica, Silvia. Riesco a proporre la traversata del Resegone per Cresta e, non senza qualche amichevole discussione, riusciamo ad accordarci...
E' domenica mattina. Alle 7.00, precisi come una cartella esattoriale, passano a recuperarmi i tre e partiamo diretti per Lecco, evitato il quale saliamo diretti a Versasio alla partenza della funivia per i Piani di Erna. Caffettino dall'Antonio, quattro ciàcole, poi arrivano, a pelo, Cinzia e Silvia, che subito parte mostrando il proprio carattere di grande comunicatrice.
Alle 8.45, dopo aver fatto un minimo di coda, siamo ad Erna e, vista la quantità di persone che sale, metto la quarta per arrivare il prima possibile al Passo del Foo, che raggiungiamo abbastanza velocemente.
Brevissima pausa, il tempo di fare un paio di foto e poi via, a gustare il Sentiero... Questo, peraltro, avrebbe il proprio inizio canonico alla Passata, da dove si dovrebbe affrontare la ripidissima risalita a Cima Quarenghi, ma, per velocizzare un po', dato che Stefano e Andrea devono essere di ritorno un po' prestino, opto per il sentiero che attraversa sotto la Bastionata e si ricongiunge alle Creste ai Solitari.
La Grande Comunicatrice, nel frattempo, perde ogni freno inibitorio e funge da ciarliero sottofondo alla passeggiata...
Arrivati alla Bastionata e, poi, al canalone di Val Negra, il Resegone meridionale comincia, complice la giornata favolosa, a dare il meglio di sè in termine di paesaggi, visuali e scorci... La Comunicatrice prima borbotta, poi, con la scusa che le pause foto rompono il ritmo, decide di partire. La lascio avanzare volentieri...
Il sentiero prosegue, nel frattempo, nel suo traverso in quasi piano, per poi salire molto ripidamente proprio sotto i Solitari, che raggiungiamo abbastanza presto. Qui incontriamo un gruppo di escursionisti, affascinati dal panorama tanto quanto noi. La Comunicatrice, forse impietosita, decide di non riservare solo a noi il piacere della comunicazione orale e, scelta una vittima, inizia una certosina opera di lavoro ai fianchi di un innocente escursionista, opera che terminerà solo in vetta al Resegone, quando le strade si divideranno.
Il sentiero delle Creste, intanto, risale il panettone sud-orientale del Pizzo di Brumano e, dopo un breve traverso, si porta verso il Pizzo di Daina, da dove visuali e panorami sono assolutamente favolosi: dagli Appennini alla Pianura Padana, le Alpi Marittime, il Monviso, il Gran Paradiso, il Rosa, i 4000 Svizzeri, i Monti Lariani e del Comasco, il Triangolo Lariano, e poi ancora davanti a noi il Resegone con la Punta Cermenati e ancora il Pizzo dei Tre Signori e tutte le Orobie, il Disgrazia, il Bernina e, in fondo, l'Adamello, e ancora giù alle Prealpi Bergamasche e Bresciane...
Sotto di noi, la Valle Imagna e, oltre, la Costa di Palio, Morterone e dietro ancora, il Barziese, i Piani di Artavaggio e lo Zuccone...
Verrebbe voglia di continuare a gurdare per ore un simile panorama... Io a Andrea, sul Pizzo Daina, ce ne stiamo tranquilli ad osservare i panorami, mentre Marco, la Cinzia e Stefano bevicchiano e chiacchierano. Veniamo richiamati alla realtà mentre osserviamo la Grande Comunicatrice che, continuando imperterrita nella sua opera, è già passata sulla selletta che adduce alla Torre di Valnegra e sembra perdere il sentiero ogni tre per due... Li vediamo avanzare, tornare, li sentiamo distintamente lamentarsi per i segnavia...
Decidiamo di rimetterci in cammino, mentre da dietro arrivano anche gli altri escursionisti. Alla selletta mi chiedono di dar loro una mano con l'individuazione delle montagne, cosa che faccio volentieri, venendo peraltro interrotto ogni tre per due dalla Grande Comunicatrice che, continuando a parlare, ad intervalli regolari, in evidente ritardo, chiede di ripetere i nomi delle montagne...
Decido d ripartire verso la Torre di Valnegra e, per evitare rogne, mi rimettoin testa, dato che ci saranno alcuni passaggi su roccette, facili, ma ai quali è sempre bene prestare attenzione. Passata la Torre, riesco a salvare il malcapitato, sempre con la tecnica delle fotografie "che spezzano il ritmo"... La Comunicatrice rimette il diesel e riparte in quarta (non so se continuasse a parlare, ma credo di sì). Noi, con tranquilla velocità, torniamo a gustarci i panorami ed il sentiero, tranquilli e sicuri che, col percorso ormai semplcissimo ed evidente, non si sarebbe persa, lascioamo volentieri andare avanti la GC, che ritroveremo dopo, sotto il rifugio Azzoni, intenta a discutere dei destini del mondo con alcuni malcapitati saliti dalla normale proveniente da Morterone o Brumano...
Il tratto dalla Torre al rifugio Azzoni ed alla Punta Cermenati, massima elevazione del Resegone, è tranquillissimo e veloce. Ci fermiamo sotto al rifugio solo per consentire alla GC di andare a rifornirsi di cibo e, poi, dopo aver salutato il simpatico piemontese che aveva condiviso la cresta, partiamo per andare a fermarci per la sosta pasto alla selletta Bobbio.
Passiamo sotto alle punte Manzoni, Stoppani ed al Dente, arrivando alla Selletta proprio sotto a Cima Pozzi, all'uscita del Canalone Bobbio. Qui inizia il percorso delle Creste Nord e qui decidiamo di fare "pausa-pappa". La pausa, ovviamente, viene allietata dal sottofondo della radiolina, pardon, del ciarlare continuo, ma tutto sommato allegro, della Grande Comunicatrice.
La giornata è favolosa e, prima di partire, ci riempiamo ancora gli occhi con i panorami sulle Orobie e sui Monti che chiudono a Nord la Valtellina. Poi, prima di raffreddarci, decidiamo di attaccare le Creste Nord.
Qui, purtroppo, la fatica psicologica gioca un brutto scherzo alla Grande Comunicatrice che, alle prime roccette, entra in piena paranoia da esposizione e si incroda di brutto sui primi passaggi dove serve "mettere le mani"...
Io ed Andrea ci guardiamo in faccia: uno sguardo e la decisione è presa, anche se a malincuore...
scendiamo per il canalone Bobbio.
Una decisione presa a malincuore, dicevo, ma con tranquillità: le montagne non si muovono e la prossima volta ci faremo le Creste Nord, non è un problema... Avremmo potuto insistere, ma nessuno ci garantisce che a portare qualcuno di forza si faccia il giusto... Quindi, con lo scoramento della GC in primis, scendiamo.
Passiamo il tratto attrezzato senza problemi, la GC non ha problemi fisici, anzi.. Va che è un piacere. se solo guardasse dove va e lavorasse un po' sul modo di andare in montagna, in breve sarebbe un'ottima escursionista...
Difatti, usciti ormai dalle peste, prima quasi si lamenta perché siamo stati noi e decidere di cambiare itinerario, poi, ormai rinfrancata, riattacca l'opera di Grande Comunicatrice con la Cinzia. Io e Stefano, allora, decidiamo di velocizzare il tutto e partiamo a razzo, seguiti da Marco e, subito dopo, da Andrea. Cinzia e la Silvia, come dicevo, le sentivamo distintamente dietro di noi... Ribadisco: le sentivamo...
Il finale è tipico: discesa in funivia e diritti da Antonio, che ha provveduto a rinfrancarci con ottime birre. Esterniamo i nostri complimenti a Marco, per il quale era la prima uscita in montagna a fare escursionismo e poi, ovviamente, ci lasciamo andare ad una bella seduta di chiacchiera con un bersaglio preferito per le battute e battutacce: ovviamente la Grande comunicatrice che, dopo aver allietato tutta l'escursione, ha ampiamente pagato pegno diventando l'oggetto del peggio del mio repertorio di battute e prese in giro...
In sintesi, una giornata davvero bella, molto allegra, con panorami favolosi e un percorso di cresta bello, stupendo, degno di essere fatto e rifatto. Andrea, Stefano e Cinzia sono compagni di giochi montani ormai sicuri e di provata fede. Marco si è comportato davvero bene e Silvia, al di là del suo carattere estremamente ciarliero, mi è sembrato essersi divertita ed aver gustato le proprie montagne e la compagnia.
Un grazie a tutti questi e, soprattutto, a Messer Resegone, una montagna che, a dispetto della bassa quota, regala emozioni di ogni tipo, sempre diverse e riesce a non annoiare mai gli amanti della montagna. Non mi resta che dire "alla prossima" a tutti, ma sopratutto al Resegone!
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