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Monte poco conosciuto e poco battuto, fatto salvo che per la ferrata Simone Contessi. Ma oggi la meta era la vetta da raggiungere lungo la lunga cresta sud. Punto di partenza è in comune con la ferrata, salendo lungo la strada che conduce a Morterone si lascia la macchina in un risicato spiazzo, massimo due auto, sulla sinistra. Come detto la ferrata non era nelle nostre mire... e nemmeno nelle mie capacità in particolare il penultimo torrione. In ogni caso ci siamo inerpicati per il ripidissimo sentiero che accompagna la ferrata fino ad uscire su di un bel pianoro dove ha inizio la cresta vera e propria. Qui ci siamo ramponati e messe vie le racchette con picca alla mano abbiamo iniziato la lunga cresta sud. Neve purtroppo molle causa il rialzo termico, pensare che uscito di casa ad Oggiono ho dovuto togliere il ghiaccio dal parabrezza e nona caso il termometro dell'auto indicava zero gradi... ma sorpresa a Ballabio i gradi erano 10!!!
Come detto neve molle che certo non aiuta e ancor meno infonde sicurezza nel passo. Una bella cresta che più che invernale pura si è tramutata in un vero e proprio misto come si vede anche dalle foto. In alcuni passaggi molto aerea che richiede in ogni caso, anche in versione estiva, passo sicuro. Purtroppo però arrivati ad un punto abbiamo dovuto desistere, il sentiero correva lungo un breve traverso poco sotto la cresta ma la catena di sicurezza era sommersa dalla molta neve che non era certo sicura vista la temperatura. Mantenere il filo di cresta era difficile per via di sassi e della neve, aggirare sul lato opposto difficile per il terreno friabile. Possibile soluzione era farsi sicura con la corda che avevamo con noi e sicuramente saremmo riusciti a passare in un senso ma per il ritorno? Una volta in vetta si poteva scendere dalla normale a Olino...ma dopo quel passaggio, a memoria del mio compagno, ne avremmo trovato un altro difficile, e restare bloccati tra due passaggi difficili non ci pareva... carino. Conclusione... giro di 180° e si torna sui propri passi. Rammarico perché la vetta non era lontana... ma come tutte le altre vette resta lì e non si muove. Sicuramente proverò a farla anche in versione estiva.
Come detto neve molle che certo non aiuta e ancor meno infonde sicurezza nel passo. Una bella cresta che più che invernale pura si è tramutata in un vero e proprio misto come si vede anche dalle foto. In alcuni passaggi molto aerea che richiede in ogni caso, anche in versione estiva, passo sicuro. Purtroppo però arrivati ad un punto abbiamo dovuto desistere, il sentiero correva lungo un breve traverso poco sotto la cresta ma la catena di sicurezza era sommersa dalla molta neve che non era certo sicura vista la temperatura. Mantenere il filo di cresta era difficile per via di sassi e della neve, aggirare sul lato opposto difficile per il terreno friabile. Possibile soluzione era farsi sicura con la corda che avevamo con noi e sicuramente saremmo riusciti a passare in un senso ma per il ritorno? Una volta in vetta si poteva scendere dalla normale a Olino...ma dopo quel passaggio, a memoria del mio compagno, ne avremmo trovato un altro difficile, e restare bloccati tra due passaggi difficili non ci pareva... carino. Conclusione... giro di 180° e si torna sui propri passi. Rammarico perché la vetta non era lontana... ma come tutte le altre vette resta lì e non si muove. Sicuramente proverò a farla anche in versione estiva.
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