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La ferrata Crench a Punta Pelada e Cima Crench, 26 GENNAIO 2008
La ferrata Crench a Punta Pelada e Cima Crench, 26 GENNAIO 2008
Era ormai un po' di tempo che lo zoccolo originario dei Bradipi di Montagna si trovava sul forum di www.vieferrate.it a parlare, immaginare, proporre, pianificare... Alcuni, in verità, si erano già ritrovati, singolarmente, in altre occasioni... Ma la prima vera uscita "ufficiale" dei Bradipi di Montagna risale al 26 gennaio 2008.
Meta scelta per l'escursione doveva essere una cima abbastanza bassa di altitudine, magari con una ferratina e non troppo dislivello, tanto per permettere ai Bradipi di sgranchire ossa e muscoli dopo la pausa natalizia...
La scelta cadde, fortunatamente, su una ferrata di recente allestimento, la ferrata Crench a Punta Pelada e Cima Crench, cimotto a picco sul Lago di Idro...
E' mattino, il freddo pizzica e non poco... La macchina mi porta da sola, dato il mio stato comatoso, da Milano all'uscita di Brescia Est, dove mi aspettano i Bradipi Danbear, Ale74 e Fede94 (figlio di Ale74)... Abbracci e strette di mano, poi partenza, con calma, onde evitare di lasciare soldi alle solertissime pattuglie di vigili urbani e/o altri tutori dell'ordine, sempre molto presenti sulle strade che portano da Brescia Est verso il Garda o verso la Valsabbia (il bradipo Danbear è un conoscitore speciale della questione)...
Con calma, ma frementi, come sempre accade per le gite, arriviamo abbastanza velocemente a Idro, proseguiamo per la frazione di Crone e, senza sbagliare nulla, giungiamo - seguendo fedelmente le relazioni - al parcheggio da dove parte il sentiero, recentemente tracciato, che porta alla palestra di roccia ed alla ferrata...
E' qui che facciamo conoscenza con Claudione, Antico 43, partito non riusciamo ad immaginare a che ora da sotto il Pasubio per essere presente all'incontro... Il dubbio ci viene fugato dall'Antico stesso che, tra l'ilarità generale, ci comunica di essersi preso la soddisfazione di alzarsi al buio ed andare a svegliare il gallo del vicino pollaio, lasciandolo parecchio contrariato...
Tra una risata e l'altra, tra chiacchiere degne della migliore tradizione del comarò alpinistico-escursionistico, partiamo lungo il breve sentierino che in una ventina di minuti ci deposita all'attacco della ferrata...
Imbragati, messo il caschetto, partiamo solennemente, allegri e nel contempo seri, immersi nella nostra parte di novelli Sir Edmund Hillary, pronti ad affrontare il ben 400 metri di dislivello che ci separano dalla cima principale, cima Crench...
La ferrata è, in sintesi, composta da una successione di pilastrini collegati da tratti di quasi sentiero molto franosi... Ben attrezzata con cavi e qualche piolo nei due-tre punti un po' più "pepatelli", la ferrata ha uno sviluppo di circa 350 metri su un dislivello di 200...
Tra una ravanata e l'altra, richiami reciproci per i sassi che cadono, amene prese in giro per chi si attacca al cavo e chi si attacca a tutto quello che trova, superiamo anche l'ultimo tratto "serio" della ferrata e ci ritroviamo vicino alla croce di Punta Pelada a godere di un panorama mozzafiato sul Lago d'Idro... Foto di vetta, strette di mano e sguardi soddisfatti che nemmeno Messner dopo il quattordicesimo ottomila...
Del resto, il buon Reinhold avrà anche scalato tutti gli Ottomila, ma non ha mai arrampicato con i Bradipi... Non per nulla si è rinchiuso nei suoi manieri sudtirolesi... Cerca un senso alla vita privo del conforto della Parola e del Verbo dei Bradipi...
Dalla cima di Punta Pelada un sentierino, all'inizio un po' esposto, porta in breve ad una selletta da dove si può o tornare direttamente alla base o salire a Cima Crench con altri 150 metri di dislivello abbastanza rapidi e ripidi (soprattutto per chi ha ancora in corpo stragi di animali e scorrerie tra panettoni ed altre prelibatezze delle festività).
Ed è qui che Claudio-Antico43 si merita sul campo la denominazione di Bradipo 4X4, partendo con una progressione che lascia sul campo gli altri bradipi ansimanti...
Per fortuna la vetta non è distante e ci possiamo ricompattare per la visita ad una postazione bellica e per ammirare il grande panorama che si gode verso i Monti Triumplini e via via fino alla Dolomiti di Brenta sullo sfondo...
Il sottoscritto, per guadagnarsi una foto da parte di Danbear all'interno di una piccola galleria di guerra, abbastanza bassa, riesce ad inaugurare il caschetto nuovo color grigio-tamarro metallizzato con una craniata fantozziana contro la volta della galleria stessa...
La discesa è quasi un pro-forma, allegro, in pieno stile bradipesco... Discesa tranquilla, con lazzi e prese in giro a ripetizione, gara di chi scivola meglio ovunque si possa scivolare, fino al rientro all'automobile...
Qui, dopo il dovuto cambio di abbigliamento e di scarpe, si presenta il classico enigma di ogni incontro bradipesco... Dove si va a bere birra???
Il centro di Idro sembra una città-fantasma del Far West... Tutto chiuso...
Una persona ci nota e, da una finestra, ci fa cenno di aspettare... Poco dopo, una brava signora, impietosita, scende ad aprire un bar-bettola, peraltro carino e ben fornito di birra...
la birra, in realtà, l'abbiamo bevuta io, Ale ed Antico... Fede94 ha ordinato - data l'età - qualcosa di analcoolico, mentre Daniele-Danbear, devoto alla sua religione dell'Infuso Supremo, per compagnia si fa preparare un The...
Dovete sapere che il Dan è un fanatico e pericoloso monomaniaco del The verde... Usa miscele fantastiche costosissime, secondo me le stesse che buona parte dei giovani si fuma in rotoli cartacei chiamati colloquialmente "canne"... Da voci di corridoio pare, addirittura, che la miscela usata da Danbear sia vietata dal CIO e paragonata al doping... Ma sono solo illazioni...
Complici le birre, comunque, le lingue si sciolgono... Tra le mille cavolate e storielle raccontate in tutto sommato poco tempo, possiamo riassumere - comunque - il Bradipo.pensiero in alcuni semplici postulati:
si va in montagna con calma, riservandosi di correre solo quando serve...
non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, andiamo in montagna per divertirci...
il motto dei Bradipi è lo Slow-Climbing, ovvero il salire con calma e gustandosi i passaggi ed i paesaggi... Così come lo Slow-Food si contrappone al Fast Food, lo Slow Climbing si oppone alla concezione della Montagna vissuta in fretta e senza rendersi conto di dove ci si trova...
Regole mai scritte, perché i bradipi non hanno né avranno mai uno Statuto...
La loro Ragione Sociale è l'amore per la montagna ed il loro Statuto si limita ai requisiti richiesti, ovvero l'amore per la Montagna a 4 stagioni ed in tutti i modi...
Ed è stato così, con una montagnola alta nemmeno ottocento metri ma con panorami davvero esaltanti che, in una fredda domenica invernale, è nato ufficialmente il Club dei Bradipi di Montagna...Un Club senza incontri fissi e senza alcun obbligo... Un gruppo di persone che hanno il piacere di incontrarsii quando è possibile per scambiare le proprie esperienze, discutere e socializzare in modo molto gioviale, possibilmente mentre si cammina su un bel sentiero, ci si tira su per i cavi di una ferrata, si ravana ad arrampicare su una qualche parete o mentre si calzano ciaspole o sci...
Il loro saluto, che poi è quello che lascio a chi mi legge, è e sarà sempre lo stesso:
Buone Montagne
Meta scelta per l'escursione doveva essere una cima abbastanza bassa di altitudine, magari con una ferratina e non troppo dislivello, tanto per permettere ai Bradipi di sgranchire ossa e muscoli dopo la pausa natalizia...
La scelta cadde, fortunatamente, su una ferrata di recente allestimento, la ferrata Crench a Punta Pelada e Cima Crench, cimotto a picco sul Lago di Idro...
E' mattino, il freddo pizzica e non poco... La macchina mi porta da sola, dato il mio stato comatoso, da Milano all'uscita di Brescia Est, dove mi aspettano i Bradipi Danbear, Ale74 e Fede94 (figlio di Ale74)... Abbracci e strette di mano, poi partenza, con calma, onde evitare di lasciare soldi alle solertissime pattuglie di vigili urbani e/o altri tutori dell'ordine, sempre molto presenti sulle strade che portano da Brescia Est verso il Garda o verso la Valsabbia (il bradipo Danbear è un conoscitore speciale della questione)...
Con calma, ma frementi, come sempre accade per le gite, arriviamo abbastanza velocemente a Idro, proseguiamo per la frazione di Crone e, senza sbagliare nulla, giungiamo - seguendo fedelmente le relazioni - al parcheggio da dove parte il sentiero, recentemente tracciato, che porta alla palestra di roccia ed alla ferrata...
E' qui che facciamo conoscenza con Claudione, Antico 43, partito non riusciamo ad immaginare a che ora da sotto il Pasubio per essere presente all'incontro... Il dubbio ci viene fugato dall'Antico stesso che, tra l'ilarità generale, ci comunica di essersi preso la soddisfazione di alzarsi al buio ed andare a svegliare il gallo del vicino pollaio, lasciandolo parecchio contrariato...
Tra una risata e l'altra, tra chiacchiere degne della migliore tradizione del comarò alpinistico-escursionistico, partiamo lungo il breve sentierino che in una ventina di minuti ci deposita all'attacco della ferrata...
Imbragati, messo il caschetto, partiamo solennemente, allegri e nel contempo seri, immersi nella nostra parte di novelli Sir Edmund Hillary, pronti ad affrontare il ben 400 metri di dislivello che ci separano dalla cima principale, cima Crench...
La ferrata è, in sintesi, composta da una successione di pilastrini collegati da tratti di quasi sentiero molto franosi... Ben attrezzata con cavi e qualche piolo nei due-tre punti un po' più "pepatelli", la ferrata ha uno sviluppo di circa 350 metri su un dislivello di 200...
Tra una ravanata e l'altra, richiami reciproci per i sassi che cadono, amene prese in giro per chi si attacca al cavo e chi si attacca a tutto quello che trova, superiamo anche l'ultimo tratto "serio" della ferrata e ci ritroviamo vicino alla croce di Punta Pelada a godere di un panorama mozzafiato sul Lago d'Idro... Foto di vetta, strette di mano e sguardi soddisfatti che nemmeno Messner dopo il quattordicesimo ottomila...
Del resto, il buon Reinhold avrà anche scalato tutti gli Ottomila, ma non ha mai arrampicato con i Bradipi... Non per nulla si è rinchiuso nei suoi manieri sudtirolesi... Cerca un senso alla vita privo del conforto della Parola e del Verbo dei Bradipi...
Dalla cima di Punta Pelada un sentierino, all'inizio un po' esposto, porta in breve ad una selletta da dove si può o tornare direttamente alla base o salire a Cima Crench con altri 150 metri di dislivello abbastanza rapidi e ripidi (soprattutto per chi ha ancora in corpo stragi di animali e scorrerie tra panettoni ed altre prelibatezze delle festività).
Ed è qui che Claudio-Antico43 si merita sul campo la denominazione di Bradipo 4X4, partendo con una progressione che lascia sul campo gli altri bradipi ansimanti...
Per fortuna la vetta non è distante e ci possiamo ricompattare per la visita ad una postazione bellica e per ammirare il grande panorama che si gode verso i Monti Triumplini e via via fino alla Dolomiti di Brenta sullo sfondo...
Il sottoscritto, per guadagnarsi una foto da parte di Danbear all'interno di una piccola galleria di guerra, abbastanza bassa, riesce ad inaugurare il caschetto nuovo color grigio-tamarro metallizzato con una craniata fantozziana contro la volta della galleria stessa...
La discesa è quasi un pro-forma, allegro, in pieno stile bradipesco... Discesa tranquilla, con lazzi e prese in giro a ripetizione, gara di chi scivola meglio ovunque si possa scivolare, fino al rientro all'automobile...
Qui, dopo il dovuto cambio di abbigliamento e di scarpe, si presenta il classico enigma di ogni incontro bradipesco... Dove si va a bere birra???
Il centro di Idro sembra una città-fantasma del Far West... Tutto chiuso...
Una persona ci nota e, da una finestra, ci fa cenno di aspettare... Poco dopo, una brava signora, impietosita, scende ad aprire un bar-bettola, peraltro carino e ben fornito di birra...
la birra, in realtà, l'abbiamo bevuta io, Ale ed Antico... Fede94 ha ordinato - data l'età - qualcosa di analcoolico, mentre Daniele-Danbear, devoto alla sua religione dell'Infuso Supremo, per compagnia si fa preparare un The...
Dovete sapere che il Dan è un fanatico e pericoloso monomaniaco del The verde... Usa miscele fantastiche costosissime, secondo me le stesse che buona parte dei giovani si fuma in rotoli cartacei chiamati colloquialmente "canne"... Da voci di corridoio pare, addirittura, che la miscela usata da Danbear sia vietata dal CIO e paragonata al doping... Ma sono solo illazioni...
Complici le birre, comunque, le lingue si sciolgono... Tra le mille cavolate e storielle raccontate in tutto sommato poco tempo, possiamo riassumere - comunque - il Bradipo.pensiero in alcuni semplici postulati:
si va in montagna con calma, riservandosi di correre solo quando serve...
non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, andiamo in montagna per divertirci...
il motto dei Bradipi è lo Slow-Climbing, ovvero il salire con calma e gustandosi i passaggi ed i paesaggi... Così come lo Slow-Food si contrappone al Fast Food, lo Slow Climbing si oppone alla concezione della Montagna vissuta in fretta e senza rendersi conto di dove ci si trova...
Regole mai scritte, perché i bradipi non hanno né avranno mai uno Statuto...
La loro Ragione Sociale è l'amore per la montagna ed il loro Statuto si limita ai requisiti richiesti, ovvero l'amore per la Montagna a 4 stagioni ed in tutti i modi...
Ed è stato così, con una montagnola alta nemmeno ottocento metri ma con panorami davvero esaltanti che, in una fredda domenica invernale, è nato ufficialmente il Club dei Bradipi di Montagna...Un Club senza incontri fissi e senza alcun obbligo... Un gruppo di persone che hanno il piacere di incontrarsii quando è possibile per scambiare le proprie esperienze, discutere e socializzare in modo molto gioviale, possibilmente mentre si cammina su un bel sentiero, ci si tira su per i cavi di una ferrata, si ravana ad arrampicare su una qualche parete o mentre si calzano ciaspole o sci...
Il loro saluto, che poi è quello che lascio a chi mi legge, è e sarà sempre lo stesso:
Buone Montagne
Dovete sapere che il Dan è un fanatico e pericoloso monomaniaco del The verde... Usa miscele fantastiche costosissime, secondo me le stesse che buona parte dei giovani si fuma in rotoli cartacei chiamati colloquialmente "canne"... Da voci di corridio pare, addirittura, che la miscela usata da danbear sia vietata dal CIO e paragonata al doping... Ma sono solo illazioni..
RispondiEliminassssssssssttt...boccaccia larga,,,vuoi che arrivino le giacche nere? sai bene quanto mi siano simpatici....che poi mi vengono a provare l'ematocrito mentre sono in parete...:-]]]