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Monte Moregallo, salita da Valmadrera per Sentiero delle Vasche e Canalone Belasa, 9 Maggio 2008
Monte Moregallo, salita da Valmadrera per Sentiero delle Vasche e Canalone Belasa, 9 Maggio 2008
Ci sono itinerari che vengono - a ragione - considerati "d'obbligo" per ogni zona o, se vogliamo, per ogni montagna...
Tra escursionisti, alpinisti, ciaspolisti, sci-alpinisti e tutti gli altri -isti che volete, esiste - senza che ci sia una regola scritta - l'uso ormai consilidato dal tempo e dalla pratica di considerare "obbligatori" per la conoscenza ed il godimento di un monte alcuni itinerari, a seconda della disciplina...
Nella zona di Valmadrera, ma anche di Canzo, nella zona cioè che fa capo al Moregallo, ai Corni di Canzo, a Cornizzolo-Rai-Prasanto come "montagne di casa", di questi "itinerari obbligati" ne esistono parecchi...
A parlare con i "locals" si arriva a sentirsi quasi in difetto per non aver ancora percorso alcuni itinerari che vengono sentiti dagli stessi molto più di una iniziazione... Non aver percorso quelli che sono considerati essere i sentieri o le vie "particolari" e "caratteristiche", anche se non si è "locals", significa arrivare a sentirsi menomati, guardati quasi con commiserazione o, nella migliore delle ipotesi, ad essere "caldeggiati" (quasi minacciati, bonariamente) a tornare a parlare solo dopo aver percorso detti itinerari...
Del Moregallo mi ero innamorato abbastanza velocemente, e l'ho ripetuto spesso...
Mi era capitato di parlarne al rifugio Terz'Alpe, ben più di un anno fa, quando, durante una mia piccola scorribanda "di conoscenza" assieme alla mia compagna, avendo deciso di andare a "controllare" la qualità dell'ottima cucina della Lalla e di Manuel, abbiamo avuto la meravigliosa idea di metterci a chiacchierare con alcuni locals...
Interessati ed anche inorgogliiti per il grande rispetto che mostravo verso Il Moregallo ed i Corni, questi rappresentanti dello zoccolo duro della "vecchia guardia" escursionitica, dopo poco, mi avevano subito posto la classica e ferale domanda: "Ah, ti piace la zona... Ma il Sentiero delle Vasche l'hai già fatto? No????? E cosa aspetti a portare la tua donna..."
Capo chino, orecchie basse, prometto solennemente di riparare quanto prima...
Era autunno, il tempo volgeva al freschetto e non se ne è fatto più nulla, anche se continuavo nella mia ricerca di informazioni sulla zona e sull'itinerario...
Un paio di mesi dopo, al rifugio SEV a Pianezzo, dopo essere salito sul Corno Occidentale, vengo investito prima da un ragazzotto di 82 anni che saliva in ferrata come uno stambecco e che mi chiede se, oltre alle ferrate, ero già salito sulla Cresta G. G. O.S.A... Magari, fu la mia risposta... Quel ragazzino di 82 anni, nel salutarmi, mi lascia con un "non mancare di fartela, è una meraviglia"...
Arrivato quasi mesto al rifugio, dopo aver visto l'82enne darmi pappa su pappa in salita come in discesa, vengo assalito dai presenti, incuriositi da quel "foresto".
Notato che non parlavo Lumbard, mi chiedono da dove sono... Mi vedono interessato ed innamorato alle loro zone, mi mostrano i quadri di Gino Buscaini e poi... La classica domanda: ma l'hai già fatta la Cresta OSA? Mi faccio più furbo... "sapete, non è molto che son qui, non ho un compagno di cordata, per ora faccio escursioni, per lo più in solitaria...". Mi osservano e mi fregano: "Ed il Sentiero delle Vasche? Ed il Canalone Belasa?"
Fregato.
Il Sentiero delle Vasche, almeno, sapevo qual era e dove si trovava... Ma 'sto Canalone Belasa???
Tornato a casa, come al solito, ravanata in internet e scaricamento brutale di ogni informazione possibile..
Dopo qualche tempo, arrivata la primavera, al solito sul forum di VieFerrate.it si discuteva proprio di questi due itinerari...
Trovo una relazione sul sito dei Falchi della Valgrande, me la scarico e me la studio...
Trovo, con mia gioia, un compagno di ravanata in Giuliano1, milanese trapiantato sul Lago Maggiore... Grande ravanatore seriale, escursionista senza limiti di dislivello ed amante dei percorsi poco frequentati, era un bel po' che ci ripromettevamo un bel giro in compagnia...
Troviamo la data giusta, otteniamo i permessi premio dalle rispettive compagne di vita e così, di buonissimo mattino, dalla zona Nord-Est di Milano, un giorno i due Bradipi riescono finalmente a dirigersi verso Valmadrera...
Il Sentiero delle Vasche è un itinerario semplicemente delizioso che inizia cinque minuti fuori dall'abitato di Valmadrera... Risale il torrente Inferno che ha scavato una serie di "vasche" (i Fopp per i locals) di rara bellezza...
In minima parte attrezzato fino alla grande Vasca chiamata, con grande originalità, il Vascùn, il sentiero prosegue poi con alcuni passaggi un po' più pepati fino a sbucare, sempre tra scorci di rara bellezza sulle sculture naturali, dovute all'erosione dell'acqua, nel letto del torrente, al Taja Sass, enorme masso erratico...
Prima vera sosta, poi partenza per pochi minuti verso San Tomaso e da qui, in salita, verso la fonte di Sambrosera...
La giornata è stupenda, gente in giro non se ne vede...
Troviamo subito le indicazioni per il Canalone Belasa... Il Canalone è davvero bello, molti passaggi su roccette fino al secondo grado, senza attrezzature... Scorci fantastici su torri e torrette del Moregallo, che si rivela progressivamente in tutta la sua turrita originalità...
Alcuni passaggi sono stati attrezzati: sono cinque o sei punti dove le difficoltà salgono sensibilmente, superando il secondo grado, ma senza superare il quarto...
Dopo una risalita davvero avvincente, il sentiero si perde sui prati sommitali, sotto la cima...
Più che di prati sommitali, dovremmo parlare di "ripidissimi pendii erbosi"...
Giuliano, che non è di molte parole, ma molto precise, definisce la risalita, fatta aggrappandoci a festuche ed ai fili d'erba, "roba da dry-tooling"... Non si sbagliava poi di molto...
In ogni caso, anche questo ostacolo, per quanto faticoso, è breve e ben presto ci troviamo alle catene del Gioch, il passaggio attrezzato che dalla cresta adduce alla cima del Moregallo... Seguendo le catene, agili come caprette (vabbe', quasi), ci troviamo sulla cima alberata del Moregallo al cospetto di un panorama davvero ampio...
Siamo allegri, felici... L'unione di questi due percorsi ci ha permesso di fare un vero itinerario alpinistico, escursionismo per esperti completo... Se il Sentiero delle Vasche vede azzerate le difficoltà grazie alle attrezzature, la stessa cosa non può essere detta per il Canalone Belasa che, pur presentando qualche catena, non perde nulla del proprio carattere di itinerario alpinistico... Una vera gioia per ravanatori amanti dei percorsi poco trafficati...
Per la discesa, la decisione è abbastanza semplice: optiamo per il Sentiero Paolo ed Eliana che, da una bocchetta posta un po' più ad Est della Bocchetta di Sambrosera, taglia in linea diretta i dirupi del Moregallo, passando per la Forcellina e riportandoci direttamente al Belvedere... Il sentiero, bello e panoramico, ce lo gustiamo tutto, dall'A alla Z... In modo particolare Giuliano che, tanto per riuscire nel "quasi impossibile", riesce ad infilare uno scarpone (pesante, oltretutto), in una fessura tra due massi... Per alcuni lunghissimi secondi, forse un paio di minuti la situazione era la seguente:
1) Giuliano con piede incastrato (omettiamo i termini usati)
2) Arterio che rideva come un deficiente, incapace di smettere
3) Giuliano che richiamava Arterio... mettendosi a ridere pure lui...
4) Arterio e Giuliano che, in due, novelli Stanlio ed Ollio, ravanavano per almeno due minuti per riuscire ad estrarre lo scarpone dalla fessura, dopo aver fatto uscire il piede dallo scarpone... Arterio, da parte sua, aveva già proposto a Giuliano l'amputazione sul posto...
Dopo risate, prese in giro, ravanate con piede scoperto, parolacce irripetibili, finalmente il malefico scarpone decide di uscirsene dalla fessura... Il legittimo proprietario può finalmente reinfilarsi il prezioso ausilio e tutti e tre, Arterio, Giuliano e lo scarpone ribelle, possono scendere lungo il bellissimo e panoramicissimo Sentiero Paolo ed Eliana, con una piccola pausa alla Forcellina, tanto per telefonare alle rispettive consorti...
A Valmadrera un paio di birre a testa, molte risate e poi via, novelli Tazio Nuvolari e Alberto Ascari, per battere il record di velocità tra Belvedere di Valmadrera e Milano Nord-Est...
Un'altra Bradipata era andata a buon fine... Come al solito, andare a ricercare i percorsi un po' "strani", spesso e volentieri porta i migliori risultati...
Per noil, almeno, è stato così!
Buone Montagne a tutti!
Tra escursionisti, alpinisti, ciaspolisti, sci-alpinisti e tutti gli altri -isti che volete, esiste - senza che ci sia una regola scritta - l'uso ormai consilidato dal tempo e dalla pratica di considerare "obbligatori" per la conoscenza ed il godimento di un monte alcuni itinerari, a seconda della disciplina...
Nella zona di Valmadrera, ma anche di Canzo, nella zona cioè che fa capo al Moregallo, ai Corni di Canzo, a Cornizzolo-Rai-Prasanto come "montagne di casa", di questi "itinerari obbligati" ne esistono parecchi...
A parlare con i "locals" si arriva a sentirsi quasi in difetto per non aver ancora percorso alcuni itinerari che vengono sentiti dagli stessi molto più di una iniziazione... Non aver percorso quelli che sono considerati essere i sentieri o le vie "particolari" e "caratteristiche", anche se non si è "locals", significa arrivare a sentirsi menomati, guardati quasi con commiserazione o, nella migliore delle ipotesi, ad essere "caldeggiati" (quasi minacciati, bonariamente) a tornare a parlare solo dopo aver percorso detti itinerari...
Del Moregallo mi ero innamorato abbastanza velocemente, e l'ho ripetuto spesso...
Mi era capitato di parlarne al rifugio Terz'Alpe, ben più di un anno fa, quando, durante una mia piccola scorribanda "di conoscenza" assieme alla mia compagna, avendo deciso di andare a "controllare" la qualità dell'ottima cucina della Lalla e di Manuel, abbiamo avuto la meravigliosa idea di metterci a chiacchierare con alcuni locals...
Interessati ed anche inorgogliiti per il grande rispetto che mostravo verso Il Moregallo ed i Corni, questi rappresentanti dello zoccolo duro della "vecchia guardia" escursionitica, dopo poco, mi avevano subito posto la classica e ferale domanda: "Ah, ti piace la zona... Ma il Sentiero delle Vasche l'hai già fatto? No????? E cosa aspetti a portare la tua donna..."
Capo chino, orecchie basse, prometto solennemente di riparare quanto prima...
Era autunno, il tempo volgeva al freschetto e non se ne è fatto più nulla, anche se continuavo nella mia ricerca di informazioni sulla zona e sull'itinerario...
Un paio di mesi dopo, al rifugio SEV a Pianezzo, dopo essere salito sul Corno Occidentale, vengo investito prima da un ragazzotto di 82 anni che saliva in ferrata come uno stambecco e che mi chiede se, oltre alle ferrate, ero già salito sulla Cresta G. G. O.S.A... Magari, fu la mia risposta... Quel ragazzino di 82 anni, nel salutarmi, mi lascia con un "non mancare di fartela, è una meraviglia"...
Arrivato quasi mesto al rifugio, dopo aver visto l'82enne darmi pappa su pappa in salita come in discesa, vengo assalito dai presenti, incuriositi da quel "foresto".
Notato che non parlavo Lumbard, mi chiedono da dove sono... Mi vedono interessato ed innamorato alle loro zone, mi mostrano i quadri di Gino Buscaini e poi... La classica domanda: ma l'hai già fatta la Cresta OSA? Mi faccio più furbo... "sapete, non è molto che son qui, non ho un compagno di cordata, per ora faccio escursioni, per lo più in solitaria...". Mi osservano e mi fregano: "Ed il Sentiero delle Vasche? Ed il Canalone Belasa?"
Fregato.
Il Sentiero delle Vasche, almeno, sapevo qual era e dove si trovava... Ma 'sto Canalone Belasa???
Tornato a casa, come al solito, ravanata in internet e scaricamento brutale di ogni informazione possibile..
Dopo qualche tempo, arrivata la primavera, al solito sul forum di VieFerrate.it si discuteva proprio di questi due itinerari...
Trovo una relazione sul sito dei Falchi della Valgrande, me la scarico e me la studio...
Trovo, con mia gioia, un compagno di ravanata in Giuliano1, milanese trapiantato sul Lago Maggiore... Grande ravanatore seriale, escursionista senza limiti di dislivello ed amante dei percorsi poco frequentati, era un bel po' che ci ripromettevamo un bel giro in compagnia...
Troviamo la data giusta, otteniamo i permessi premio dalle rispettive compagne di vita e così, di buonissimo mattino, dalla zona Nord-Est di Milano, un giorno i due Bradipi riescono finalmente a dirigersi verso Valmadrera...
Il Sentiero delle Vasche è un itinerario semplicemente delizioso che inizia cinque minuti fuori dall'abitato di Valmadrera... Risale il torrente Inferno che ha scavato una serie di "vasche" (i Fopp per i locals) di rara bellezza...
In minima parte attrezzato fino alla grande Vasca chiamata, con grande originalità, il Vascùn, il sentiero prosegue poi con alcuni passaggi un po' più pepati fino a sbucare, sempre tra scorci di rara bellezza sulle sculture naturali, dovute all'erosione dell'acqua, nel letto del torrente, al Taja Sass, enorme masso erratico...
Prima vera sosta, poi partenza per pochi minuti verso San Tomaso e da qui, in salita, verso la fonte di Sambrosera...
La giornata è stupenda, gente in giro non se ne vede...
Troviamo subito le indicazioni per il Canalone Belasa... Il Canalone è davvero bello, molti passaggi su roccette fino al secondo grado, senza attrezzature... Scorci fantastici su torri e torrette del Moregallo, che si rivela progressivamente in tutta la sua turrita originalità...
Alcuni passaggi sono stati attrezzati: sono cinque o sei punti dove le difficoltà salgono sensibilmente, superando il secondo grado, ma senza superare il quarto...
Dopo una risalita davvero avvincente, il sentiero si perde sui prati sommitali, sotto la cima...
Più che di prati sommitali, dovremmo parlare di "ripidissimi pendii erbosi"...
Giuliano, che non è di molte parole, ma molto precise, definisce la risalita, fatta aggrappandoci a festuche ed ai fili d'erba, "roba da dry-tooling"... Non si sbagliava poi di molto...
In ogni caso, anche questo ostacolo, per quanto faticoso, è breve e ben presto ci troviamo alle catene del Gioch, il passaggio attrezzato che dalla cresta adduce alla cima del Moregallo... Seguendo le catene, agili come caprette (vabbe', quasi), ci troviamo sulla cima alberata del Moregallo al cospetto di un panorama davvero ampio...
Siamo allegri, felici... L'unione di questi due percorsi ci ha permesso di fare un vero itinerario alpinistico, escursionismo per esperti completo... Se il Sentiero delle Vasche vede azzerate le difficoltà grazie alle attrezzature, la stessa cosa non può essere detta per il Canalone Belasa che, pur presentando qualche catena, non perde nulla del proprio carattere di itinerario alpinistico... Una vera gioia per ravanatori amanti dei percorsi poco trafficati...
Per la discesa, la decisione è abbastanza semplice: optiamo per il Sentiero Paolo ed Eliana che, da una bocchetta posta un po' più ad Est della Bocchetta di Sambrosera, taglia in linea diretta i dirupi del Moregallo, passando per la Forcellina e riportandoci direttamente al Belvedere... Il sentiero, bello e panoramico, ce lo gustiamo tutto, dall'A alla Z... In modo particolare Giuliano che, tanto per riuscire nel "quasi impossibile", riesce ad infilare uno scarpone (pesante, oltretutto), in una fessura tra due massi... Per alcuni lunghissimi secondi, forse un paio di minuti la situazione era la seguente:
1) Giuliano con piede incastrato (omettiamo i termini usati)
2) Arterio che rideva come un deficiente, incapace di smettere
3) Giuliano che richiamava Arterio... mettendosi a ridere pure lui...
4) Arterio e Giuliano che, in due, novelli Stanlio ed Ollio, ravanavano per almeno due minuti per riuscire ad estrarre lo scarpone dalla fessura, dopo aver fatto uscire il piede dallo scarpone... Arterio, da parte sua, aveva già proposto a Giuliano l'amputazione sul posto...
Dopo risate, prese in giro, ravanate con piede scoperto, parolacce irripetibili, finalmente il malefico scarpone decide di uscirsene dalla fessura... Il legittimo proprietario può finalmente reinfilarsi il prezioso ausilio e tutti e tre, Arterio, Giuliano e lo scarpone ribelle, possono scendere lungo il bellissimo e panoramicissimo Sentiero Paolo ed Eliana, con una piccola pausa alla Forcellina, tanto per telefonare alle rispettive consorti...
A Valmadrera un paio di birre a testa, molte risate e poi via, novelli Tazio Nuvolari e Alberto Ascari, per battere il record di velocità tra Belvedere di Valmadrera e Milano Nord-Est...
Un'altra Bradipata era andata a buon fine... Come al solito, andare a ricercare i percorsi un po' "strani", spesso e volentieri porta i migliori risultati...
Per noil, almeno, è stato così!
Buone Montagne a tutti!
Davvero belle quelle foto nella nebbia!!
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